lunedì 28 agosto 2017

Ecofelicità, solidarietà e... altro

In un suo post Raffaele Lupoli, giornalista di valore e uomo dal piglio deciso, fa alcune interessanti riflessioni che, sia pure marginalmente, hanno a che fare con l'ecofelicità. Scrive Raffaele:
"Leggo le parole turbate di persone che faticano a pagare l'affitto, che non possono permettersi una casa o sono stati sgomberati dopo aver occupato e sistemato ...a proprie spese alloggi abbandonati. Leggo di persone in difficoltà che non riescono a curarsi, non trovano lavoro e non sanno che cosa sia una vacanza.Leggo che queste persone sono rammaricate perché "loro" sono più assistiti di "noi". Loro chi? Dipende... Ora vanno di moda i migranti, ma per i giovani a volte sono i vecchi e viceversa. Per chi paga il mutuo è chi ha casa di proprietà e per chi è sfrattato chi paga l'affitto. Per le finte partite Iva sono i contratti a termine, i quali ce l'hanno con chi ha il tempo indeterminato, anche se col Jobs act è in realtà determinato da come gira al datore di lavoro..."
Immagine di Stefano Sergio Dati http://www.stefanodati.com/dblog/
 
Prendersela gli uni con gli altri, sottolinea Raffaele, non fa altro che alimentare infelicità, malumori e rancori reciproci, fino a una guerra fra poveri che occulta i veri problemi, offrendo una spiegazione semplicistica (e, io direi, vittimistica) di problemi che sembrano troppo grandi per poterli affrontare nella loro vera essenza: la prepotenza dei (pochi) potenti di turno sui (tanti) altri. C'è invece una soluzione, dice Raffaele:
"Non la guerra, ma la pace tra poveri dobbiamo fare. Unire davvero le lotte è il primo passo per reagire.
La Terra è una, i confini li disegniamo noi. E siamo noi a poterli e doverli cancellare, sia quelli geografici sia quelli sociali.
Noi chi? I migranti, i precari, chi paga l'affitto e chi ha il finto posto fisso... Noi tanti oppressi che insieme possiamo essere noi tutti liberi e uguali."
In altre parole, la solidarietà è l'arma vincente per tutti noi, l'unico possibile futuro per il nostro pianeta. E, aggiungo, la via maestra per l'ecofelicità.
Il post completo qui

lunedì 24 luglio 2017

E quando va tutto storto...

Ci sono dei momenti in cui è davvero difficile essere ecofelici. Per esempio quando vedi che la Montagna alla quale hai dedicato i primi anni del tuo volontariato ambientale è completamente distrutta da un incendio senza precedenti, doloso e probabilmente mafioso.
Però poi rifletti e ti dici:

So che non cambierò il mondo, ma penso che ognuno di noi debba fare la sua parte, cambiandone magari anche solo un metro quadrato, ma che sia quello giusto, che sia proprio il suo.
E quando non ci riesco mi tormento, mi amareggio, soffro per la fatica e me la prendo con il mio corpo che non sempre sostiene le ispirazioni dell’anima, o mi arrabbio con chi mi sta vicino se non mi capisce, mi rallenta o mi ostacola; mi chiudo in me stessa, penso di rinunciare, ma poi…



 
Poi riprendo il mio fardello di sogni paure e speranze, e vado avanti,forse non quanto vorrei, ma quanto posso. Forse nessuno capirà mai che quello che faccio non lo faccio per la gloria o tantomeno per i soldi e neanche per un ideale politico o culturale.
 
Io lo faccio per i bambini che non vedrò nascere.
Lo faccio per quegli alberi che daranno frutti quando io sarò polvere nel vento.

Lo faccio, semplicemente, perché lo devo fare.
 

giovedì 27 aprile 2017

Educazione ecofelice

"Non c’è alcun segreto, non c’è alcun mistero, c’è solo il buonsenso" .
Questa frase di Oren Lyons, faithkeeper irochese, accompagna la mia esperienza di educatrice ambientale da moltissimi anni. Il buonsenso ci dice che è molto meglio vivere su un pianeta rigoglioso e pieno di vita anziché su un sasso infuocato e avvelenato, e ci guida a fare del nostro meglio per preservare tale armonia.
Allo stesso modo, quel delicato ecosistema che è l'essere umano ha bisogno di armonia per poter apprendere. Chi non preferirebbe imparare le cose in maniera piacevole, magari all'aria aperta, condividendo l'esperienza con gli amici, invece di apprenderle nel corso di arcigne e claustrofobiche lezioni frontali in cui gli si riversano addosso valanghe di nozioni?
In vent'anni e più di Educazione ambientale, mi è capitato tante volte di vedere bambini abulici e adolescenti ribelli trasformarsi in appassionati ed entusiasti difensori della Natura. Ma anche gli adulti hanno bisogno di imparare a convivere rispettosamente con l'ambiente, e anche loro preferiscono farlo divertendosi.
Se per esempio vuoi far scoprire a una trentina di future guide ambientali il valore educativo del camminare, ti inventi un "brainstorming camminato" dove piano piano, camminando e conversando, si prova a dare insieme una risposta a tre domande-chiave:
 


...si fa il punto in Pineta Mirtina...

...e nel frattempo si percorrono
le strade
 della bellissima Ischia...
















 ... e si conclude su una terrazza del Castello, con un gioco dal nome significativo:



"Traccia un cerchio di pensieri"


(Corso professionalizzante per guide AIGAE “Campania 2017”)

 
Ischia, 31 marzo 2017















mercoledì 1 febbraio 2017

Ecofelicità sul sito delle CdB

Tempo fa ho intervistato Aldo Bifulco, ambientalista di lungo corso e  cattolico dalla mente aperta, sul tema "ecofelicità".

Aldo con la Comunità di base del Cassano

Sul sito nazionale delle Comunità Cristiane di Base il testo integrale dell'intervista.