Che cos'è l'ecofelicità


Mi sono sempre domandata come facciano gli ambientalisti a essere così allegri, conoscendo meglio degli altri i problemi che affliggono il nostro pianeta e i gravi rischi per il nostro futuro connessi agli squilibri ambientali.
Perché gli ambientalisti, soprattutto quelli più impegnati, sono persone battagliere ma ottimiste e festaiole, amano la musica, il buon cibo e sanno divertirsi... quale sarà il loro segreto?
L'ho chiesto ad alcuni di loro, e poi anche a un'esperta di ecopsicologia, la dottoressa Marcella Danon, e ho scoperto qualcosa di imprevisto: ciò che unisce le esperienze di tutte queste persone è l'aver ritrovato il senso del legame con il mondo che le circonda, con quello che Edgar Morin chiama eco-socio-sistema, e il loro segreto sta nella ricostruzione di una rete di relazioni che tengono insieme la montagna, l’albero, il mare e la comunità umana che con/vive con essi.

"Non siamo i colonizzatori di questo mondo - dice la dottoressa Danon - ne siamo i figli, con tutti gli oneri e gli onori che derivano, inclusi la gratitudine, l’amore e la responsabilità. Ecco che il benessere individuale si trova a essere collegato alla capacità di riconoscere l’appartenenza a una serie via sempre più ampia di ecosistemi – famiglia, gruppo, società, umanità, ambiente – e di dare un senso più alto alla propria esistenza diventandone parte attiva".
Essere "parte attiva" della propria vita, ecco un altro elemento che accomuna gli ambientalisti: non subire lo stato delle cose ma impegnarsi per cambiarlo contribuisce a rendere le persone più ottimiste e propositive.
La ricerca continua... 

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