giovedì 31 ottobre 2019

Arrabbiati ed ecofelici

I giovani che lottano contro i cambiamenti climatici o contro l'invasione della plastica nei nostri mari sono tutti corrucciati e ostili? Si lasciano manipolare da chissà chi? Si limitano a declinare in versione ecologica l'eterno conflitto generazionale?
 

Mi domando se chi scrive queste sciocchezze conosca davvero i giovani d'oggi.
Per mesi siamo stati bombardati dalle foto di Greta Thunberg con espressioni corrucciate e sguardi di rimprovero. Ci hanno fatto perfino le barzellette, per lo più becere e di pessimo gusto. Per poi scoprire che Greta sorride come qualunque altra ragazza. 
 
         I ragazzi che scioperano per il clima non lo fanno per ostilità verso il mondo degli adulti né per saltare la scuola. Sono ragazzi come tutti gli altri, preoccupati per il loro futuro e arrabbiati  contro un sistema socio-economico che non li garantisce e scarica su di loro il peso degli errori delle generazioni precedenti. 
 Ma sono anche dei ragazzi speciali, nel senso migliore del termine, perché hanno capito che il vero problema del loro futuro non è quanto potranno guadagnare, ma in che mondo vivranno. Sono speciali perché hanno fatto tesoro di ogni piccolo seme di educazione ambientale gettato in loro quando erano piccoli, come ho potuto personalmente constatare ritrovando, nello sterminato corteo di un Friday for Future, tantissimi ragazzi che avevano partecipato negli anni scorsi a progetti di educazione ambientale o magari soltanto a una giornata ecologica organizzata da Legambiente... e mi hanno riconosciuta, mi hanno fermata "Lilly, ti ricordi...? Hai visto, ci siamo anche noi qui!" con l'orgoglio di dire sto facendo la cosa giusta, non ho dimenticato quello che ho imparato quando abbiamo piantato gli alberi o abbiamo ripulito la spiaggia, sono ambientalista e tale resterò.

PlasticLess
 
Sono speciali perché oltre a bacchettare gli adulti provano a fare qualcosa, come i meravigliosi ragazzi di Plasticless che da molti mesi trascorrono tutte le loro domeniche a ripulire dalla plastica spiagge, scogliere e boschi.

 Ma soprattutto sono speciali perché sono ecofelici. Arrabbiati, sì, ma allegri e alacri nel darsi da fare, con una meravigliosa carica di fiducia e di attivismo. Mediamente molto più ottimisti e sereni dei loro coetanei non impegnati. Se gli domandi cosa pensano del futuro, ti rispondono che è dura, ma "Cià putimm' fà!"